il valore del Made in Italy per Pedrali

La filosofia dell’azienda 100% italiana tra Bellezza, Tradizione e Innovazione

Bellezza, tradizione e innovazione. Sono queste le tre parole che risuonano come un mantra e sono in grado di delineare l’anima di Pedrali, un’azienda dai valori profondamenti radicati, ritenuta uno tra gli esempi più autorevoli del Made in Italy nel settore dell’arredo e del design industriale.
In un periodo particolarmente complesso a causa dell’emergenza Covid-19, caratterizzato da incertezza e interrogativi sul futuro, l’azienda che dagli anni Sessanta produce arredi per il mondo contract e residenziale, ha ben chiari i propri obiettivi e le strategie da perseguire. “Saremo in grado di ripartire, con impegno e creatività. La filiera italiana dell’arredo non deve spegnersi” dice Monica Pedrali, CEO di Pedrali con il fratello Giuseppe.

L’unicità dell’ “Italian way” sta proprio nel riuscire a coniugare ricchezza umana, eccellenza estetica, savoir faire, tecnologia, expertise artigianale e una cultura del progetto che si alimenta grazie allo scambio tra imprenditori e progettisti. Quello del Made in Italy è un vero patrimonio capace di unire indissolubilmente qualità e ricerca.
La filosofia di Pedrali sostiene da sempre il valore delle imprese italiane, di un patrimonio che, per quanto storicamente radicato, deve essere sostenuto e alimentato. Da qui la decisione di realizzare tutto internamente, nelle due sedi produttive di Mornico al Serio e di Manzano: nella prima, ubicata in provincia di Bergamo vengono lavorati gli arredi in metallo, in materiale plastico e gli imbottiti; nella seconda, in provincia di Udine, quelli in legno. L’obiettivo è offrire ai clienti una garanzia autentica di qualità, data dal controllo a 360 gradi dell’intera filiera produttiva. Ed è proprio partendo da questa fiducia nel Made in Italy che Pedrali, già dalla fine degli anni Settanta, sceglie di confrontarsi con il mercato internazionale, dando vita ad una rete distributiva che supera oggi i 100 Paesi. La contrapposizione positiva tra il restare italiani e l’aprirsi al mercato internazionale è infatti una convinzione che ha permesso di mantenere la rotta e restare fedeli a se stessi, con fiducia.

La tradizione è quella legata alla storia di Mario Pedrali, che nel 1963 fonda un laboratorio artigiano nella cittadina di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, all’interno del quale inizia a produrre le prime collezioni di sedute per outdoor in ferro battuto. Già negli anni Settanta lo stesso avvia un percorso che lo porta a collaborare con architetti e progettisti sia in Italia, sia all’Estero e ad affacciarsi anche all’arredo per l’interior, specializzandosi sempre più in una produzione industriale che si rivolge al settore contract.
Estro creativo e visione proiettata al futuro quella di Mario, capace di porre le basi di quella che poi, sotto la guida dei figli Monica e Giuseppe, sarebbe diventata una realtà che conta oggi 300 collaboratori e che, nel 2019, ha registrato un fatturato di 99,8 milioni di euro. Una storia di famiglia e di impresa che nel 2017 gli è stata riconosciuta attraverso il prezioso premio “Imprenditore Olivettiano”, consegnatogli dall’Associazione Archivio storico Olivetti “per aver saputo effettuare nel tempo gli investimenti necessari in maniera onesta, attenta e lungimirante, abbinando l’incremento degli ordini e del fatturato ad una crescita qualitativa dell’azienda, dei suoi collaboratori e della comunità di riferimento”. L’insegnamento del fondatore della Pedrali riconosce proprio nel “fare impresa” la responsabilità tutta imprenditoriale di creare valore per il territorio e per la comunità di riferimento. 

Ed è proprio la tradizione di un territorio a forte vocazione industriale e imprenditoriale, che si concentra nel triangolo di Bergamo – Brescia – Milano, che in queste ultime settimane è stato messo duramente alla prova sia a livello sanitario, sia a livello di business, che rappresenta per l’azienda un patrimonio da preservare e supportare. Lo stesso ragionamento è stato fatto per la sede produttiva sita a Manzano, inaugurata nel 2005 nel celebre Distretto della Sedia friulano, proprio nel momento in cui le aziende che producevano arredi in legno stavano vivendo un periodo di chiusure e crisi. L’azienda ha creduto nel know-how del territorio e dei suoi lavoratori in un momento in cui la crisi stava compromettendone le attività. Grazie a questa decisione, nel 2011 Pedrali vince il premio Compasso d’Oro ADI con la sedia Frida disegnata da Odo Fioravanti. Proprio a supporto di queste realtà territoriali dalla forte tradizione sono nate così, nel corso degli anni, iniziative a sostegno dell’educazione e delle scuole (#pedrali4education), della cultura (#pedrali4art, #pedrali4architecture, #pedrali4culture) e delle realtà del territorio. 

L’innovazione è il secondo pilastro. Pedrali è un’industria 4.0 le cui fabbriche sono dotate di macchinari interconnessi e che, già da diversi anni investe nella digitalizzazione dell’attività produttiva. Ogni anno una significativa parte del fatturato viene investita in innovazione, tecnologia e impianti. Anche in questo caso, l’azienda sceglie macchinari italiani. Quel valore del Made in Italy viene quindi a interessare tutti gli ambiti della filiera: dalla materia prima, agli impianti e macchinari, fino alle lavorazioni, che vengono effettuate tutte internamente. “In azienda tutto è stato pensato per essere sostenibile e per contribuire al miglioramento della produzione”, ha scritto Luca Molinari qualche anno fa: “attenzione alla qualità diffusa del processo produttivo, selezione dei materiali di alta gamma, passione assoluta per i macchinari più avanzati, ricerca consapevole di tecnologie e materie prime italiane, progettualità in ogni fase con la meticolosità tipica dell’artigiano, lotta agli sprechi e al superfluo, senso di comunità sono i principali aspetti che identificano Pedrali come un interprete eccellente del disegno industriale contemporaneo”.
Nel 2016 è stato inaugurato “Fili d’erba”, il magazzino automatico Pedrali progettato da CZA - Cino Zucchi Architetti. Una struttura d’avanguardia, completamente automatizzata e attiva 24/24, che permette lo stoccaggio di 16.880 pallet di prodotti finiti e semilavorati. Un edificio alto 29 metri su una superficie totale di 7mila metri quadri collegato agli spazi industriali preesistenti tramite uno Skytrain. Il progetto del rivestimento esterno vuole essere una risposta fortemente relazionata al paesaggio agricolo circostante. “Con questo importante investimento non solo abbiamo potuto disporre di più spazio per i prodotti a stock, ma abbiamo ottenuto anche maggior efficienza in termini di tempo nella realizzazione dei prodotti su commessa” dice Giuseppe Pedrali, aggiungendo inoltre che “in questo momento particolare che stiamo vivendo, riuscendo ad avere il completo controllo della filiera, possiamo garantire un servizio migliore ai nostri clienti”

Ma innovazione significa anche guardare al futuro in un’ottica di sostenibilità ambientale dal momento che, oggi più che mai, il benessere e il rispetto per l’ambiente saranno tra le nostre priorità. Durante i processi produttivi viene prestata massima attenzione alla riduzione del consumo delle materie prime, alla razionalizzazione delle risorse, al riuso e/o riciclo degli scarti, nonché al controllo delle emissioni. Realizzare prodotti durevoli, sia dal punto di vista estetico che di resistenza, è l’elemento chiave per garantire la sostenibilità. Fin dalla loro progettazione, gli arredi Pedrali sono pensati per essere disassemblati e prodotti attraverso processi finalizzati a limitare i consumi. I prodotti in legno sono certificati FSC® C114358, comprovando l’utilizzo di legnami provenienti da foreste certificate, e utilizzano vernici a base acqua composte per lo più da resine di derivazione vegetale, riducendo drasticamente la presenza dei composti chimici contenuti nelle vernici tradizionali. Lo scorso anno, in occasione della European Sustainability Week, la sedia Frida è stata portata come esempio di prodotto simbolo del Made in Italy rappresentativo per il tema della sostenibilità ambientale e si trova oggi esposta all’interno dell’Ambasciata Italiana a Berlino.
Nel 2020 l’azienda ha inoltre presentato le prime collezioni realizzate in materiale plastico 100% riciclato: 50% da scarto di materiale plastico post consumo e per il 50% da scarto di materiale plastico industriale.
Le certificazioni ISO 9001:2015, per la qualità dei processi aziendali, e ISO 14001:2015, per una produzione basata su una politica ambientale sostenibile, sono la dimostrazione di quanto la qualità e il rispetto ambientale rappresentino in Pedrali prassi ormai consolidate. Nel 2021, dopo aver completato lo studio di Corporate Carbon Footprint, che consente di monitorare l'impatto del ciclo produttivo sull'ambiente, l’azienda ne ottiene la certificazione secondo la norma UNI EN ISO 14064-1:2019.

La bellezza è il risultato finale di tutta questa storia, di tutti questi processi. È la conseguenza naturale che trova forma nelle collezioni che ogni anno l’azienda presenta in occasione del Salone del Mobile, a cui partecipa da 32 anni, avvalendosi quest’anno di una comunicazione che utilizzerà tutti i supporti digitali per far fronte all’assenza di un appuntamento così importante, o alle numerose fiere internazionali cui prende parte. Nasce dalla collaborazione con designer del calibro di Jorge Pensi, Patrick Jouin, Eugeni Quitllet, Odo Fioravanti, CMP Design, Claudio Bellini, Patrick Norguet, Claudio Dondoli e Marco Pocci, Busetti Garuti Redaelli per fare solo alcuni nomi, capaci di abbracciare appieno la filosofia aziendale, arricchendola di un prezioso contributo.
È la bellezza dei progetti, all’interno dei quali questi prodotti e la loro storia trovano spazio e una propria caratterizzazione. Realtà prestigiose come l’headquarters di Google a Dublino o il Microsoft House a Milano e Microsoft Office a Lisbona. O i ristoranti di Alain Ducasse: il tre stelle Michelin The Dorchester a Londra, ore all’interno dell’antica residenza reale di Versailles, Esterre al Palace Hotel di Tokyo, il celebre Voyages nel Morpheus di Macao e miX, nel prestigioso Emerald Palace Kempinski a Dubai. E ancora, il ristorante LAGO, del rinomato Chef stellato Julian Serrano al Bellagio Resort & Casinò a Las Vegas, il ristorante Fouquet’s nell’avveniristica sede del Louvre ad Abu Dhabi o il Caffè Fernanda nella Pinacoteca di Brera a Milano. E ancora le boutique della maison francese di alta gioielleria Van Cleef&Arpels sulla mitica Fifth Avenue di New York o nella prestigiosa Place Vendôme a Parigi. Ma anche luoghi di cultura come la Kanazawa Unimirai Library in Giappone, con i suoi spazi innovativi che la rendono un polo sociale per il territorio, il Remai Modern Museum in Canada o l’Università Americana AUC a Il Cairo.
E bellezza è poter essere promotori di quel Made in Italy che nel mondo tanto ci invidiano e che deve essere tutelato e valorizzato, capace di creare un legame autentico e inscindibile tra manifattura e cultura, dimostrazione di quanto un’impresa possa produrre cultura nel momento in cui realizza prodotti che si fanno promotori di idee e valori da comunicare al mercato e ai suoi consumatori.

 

 

Beauty, tradition and innovation. These three words echo and outline the soul of Pedrali, a company with deep-rooted values, considered one of the most influential ambassadors of Made in Italy furniture and industrial design. In a particularly complex period due to the Covid-19 emergency, characterised by uncertainty and questions about the future, the company, which has been producing furniture for the contract and residential sectors since the 1960s, has no doubt about the goals and strategies it should pursue. “We will make a comeback, with commitment and creativity. Italy’s furniture chain must not lose hope,” says Monica Pedrali, CEO of Pedrali alongside her brother Giuseppe.

The uniqueness of the “Italian way” lies precisely in the ability to combine human wealth, aesthetic excellence, savoir faire, technology, first-rate craftsmanship and a project culture nurtured by an open exchange between entrepreneurs and designers. Italy’s world-class production heritage stems from a profound bond between quality and research.
Pedrali's philosophy has always been to support the value of Italian companies, a heritage which, while historically rooted, must continuously be supported and nurtured. This is the reason for the decision to produce every component internally, at the two production sites of Mornico al Serio and Manzano: the first, located in the province of Bergamo, produces metal, plastic and upholstered furniture pieces, while the second, in the province of Udine, produces wooden furniture. The aim is to guarantee customers a high level of quality, ensured by comprehensive controls across the entire production chain. It is precisely with this fundamental trust in Italian production that Pedrali chose to tackle the international market in the late 1970s, creating a distribution network that today extends to more than 100 countries. The positive contrast between remaining Italian and opening up to the international market has enabled the company to stay the course and remain true to themselves, with confidence.

The company’s tradition is closely linked to the history of Mario Pedrali, who, in 1963, founded a craft workshop in the town of Palazzolo sull'Oglio, in the province of Brescia, where he began to produce his first outdoor collections of wrought iron seats. In the 1970s, he embarked on a journey that lead him to collaborate with Italian and foreign architects and designers, turning to indoor furniture, specialising ever more in industrial production targeting the contract sector.
Mario’s creative inspiration and progressive vision laid the foundations for what would later become, an enterprise employing as many as 300 collaborators with a turnover in 2019 of 99.8 million Euro, under the leadership of his children Monica and Giuseppe. In 2017, the success of this family-run business was rewarded with the prestigious “Olivetti Entrepreneur” prize, presented by the Olivetti Historic Archive Association “for implementing the necessary investments in an honest, prudent and far-sighted manner, combining an increase in orders and turnover with the qualitative growth of the company, its collaborators and the target community”. Mario Pedrali’s legacy lies in the idea that entrepreneurs have a social responsibility to create value for the local territory and the target community.

But it is precisely this very tradition of a territory with a strong industrial and entrepreneurial vocation, concentrated in the Bergamo – Brescia – Milan triangle, that in recent weeks has been severely tested, both health-wise and at the business level, two values that the company is striving to preserve and sustain. The same occurred at the production site in Manzano, inaugurated in 2005 in Friuli’s famous Chair District, just when the companies producing wooden furniture were experiencing a time of crisis and the risk of closure. The company showed its profound belief in the local know-how and workforce at a time when the crisis was significantly undermining business. This decision lead to Pedrali winning a Compasso d’Oro ADI award in 2011 for the Frida chair designed by Odo Fioravanti. Pedrali has since developed a number of initiatives promoting education and schools (#pedrali4education), culture (#pedrali4art, #pedrali4architecture, #pedrali4culture) and local businesses, with a view to supporting the local territory and its vocation.

After tradition, innovation is the company’s second cornerstone. Pedrali is an industry 4.0 company whose factories are equipped with interconnected machinery and which for several years now have been investing in digitised production. Every year, a significant part of the company’s turnover is invested in innovation, technology, and the plant. As ever, the company’s machinery is strictly Italian. The intrinsic value of Italian production, therefore, affects every section of the supply chain: from raw materials, to plant and equipment, and through to processing, which is carried out internally. “At Pedrali, everything has been designed to be sustainable and to contribute to improving production”, wrote Luca Molinari a few years ago. “What makes the company an excellent interpreter of contemporary industrial design is the special attention paid to widespread quality throughout the production process, the selection of first-rate materials, an absolute passion for the most advanced machinery, the conscious pursuit of Italian technologies and raw materials, the meticulous planning of every phase typical of craftsmen, the fight against waste and the superfluous, and a profound sense of community”. 
The year 2016 saw the inauguration of Pedrali’s “Fili d’Erba” automatic warehouse designed by CZA - Cino Zucchi Architetti. This state-of-the-art, fully automated facility operates 24/7 for the storage of 16,880 pallets of finished and semi-finished products. The 29-metre high building covers a total area of 7,000 square meters connected to the existing industrial area via a skytrain. The exterior design creates a strong link with the surrounding agricultural landscape. “With this important investment, not only do we have more space for our stock; we have also obtained greater efficiency in terms of the time required to make products to order,” said Giuseppe Pedrali. “In these difficult times, having complete control over the supply chain ensures better customer service.”

But innovation also means looking to the future from the perspective of environmental sustainability since well-being and respect for the environment increasingly need to become our top priorities. During production, maximum attention is paid to reducing the consumption of raw materials, to rationalising resources, to reusing and/or recycling waste, and to controlling emissions. Making durable products, both from an aesthetic prospective and in terms of resistance, is the key element to ensuring sustainability. From the design phase, Pedrali’s furniture is conceived to be disassembled and produced through processes aimed at limiting consumption. Wood-based products are FSC® C114358 certified, attesting to the use of wood from certified forests, and finished with water-based paints composed mostly of plant-based resins, thus drastically reducing the presence of chemical compounds compared to traditional paints. Last year, during European Sustainability Week, the Frida chair was heralded as an example of an all-Italian product embodying the concept of environmental sustainability. The chair is now on display at the Italian Embassy in Berlin.
In 2020 the company has presented its first collections made from 100% recycled plastic: 50% from plastic material post-consumer waste and 50% from plastic material industrial waste.
The certifications ISO 9001:2015 (for the quality of business processes) and ISO 14001:2015 (for production based on a sustainable environmental policy) demonstrate how well-established the values of quality and environmental sustainability have become at Pedrali. In 2021 after completing its Corporate Carbon Footprint assessment, which allows an overview of the impact of the production cycle on the environment, the company obtained its certification according to the UNI EN ISO 14064-1:2019 standard.

Beauty is the result of all this history, and of all these processes. It is a natural consequence, epitomised by the collections showcased every year by the company at the numerous international fairs in which it takes part, especially at the Salone del Mobile, where it has been a regular feature for 32 years and for which, this year, the company will be making use of every possible digital media to make up for the absence of such an important event. At Pedrali, beauty stems from the collaboration with designers of the calibre of Jorge Pensi, Patrick Jouin, Eugeni Quitllet, Odo Fioravanti, CMP Design, Claudio Bellini, Patrick Norguet, Claudio Dondoli, Marco Pocci and Busetti Garuti Redaelli, to mention a few, all of whom fully embrace the company’s philosophy, enriching it with their precious contribution. Beauty also stems from the underlying projects, within which each product finds its own space, its own character. Just think of prestigious venues such as the Google headquarters in Dublin or the Microsoft House in Milan and Microsoft Office in Lisbon. Or again, Alain Ducasse’s restaurants: The Dorchester in London (winner of three Michelin stars), ore inside the former royal residence of Versailles, Esterre at the Palace Hotel in Tokyo, the famous Voyages at the Morpheus in Macao and miX, in the prestigious Emerald Palace Kempinski in Dubai. And then there is the restaurant LAGO, run by Michelin-starred Chef Julian Serrano at the Bellagio Resort & Casinò in Las Vegas, the restaurant Fouquet’s in the futuristic Louvre Abu Dhabi, or the Caffè Fernanda at the Pinacoteca di Brera in Milan; but also the Boutiques of the French high-end jewellery Maison Van Cleef&Arpels on New York's legendary Fifth Avenue and the prestigious Place Vendôme in Paris, or places of culture like the Kanazawa Unimirai Library in Japan, with its innovative spaces that make it a social hub for the territory, as well as the Remai Modern Museum in Canada or the American University in Cairo (AUC).
Beauty means promoting that Made in Italy production for which the world envies us and which must be protected and enhanced, creating an authentic and inseparable link between production and culture. In so doing, Pedrali shows us how a company can produce culture when its products promote ideas and values to be communicated to the market and its consumers.

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